top of page

Ancora rune!





Sarà chiaro un po' a tutti, a questo punto, che le rune sono un ingrediente caratteristico del racconto che sto provando a scrivere. Nei post precedenti, ho chiarito come le rune, per un totale di ventiquattro segni grafici, siano state suddivise per scopi creativi in quattro gruppi di sei. Ho anche scritto che ciascuno di questi gruppi, viene tecnicamente chiamato oettir e, volgarmente, campo runico. Con questo post vorrei aggiungere dettagli e particolari inediti sulle rune e sulla loro funzione nella narrazione. Si tratta di ingredienti che servono a creare il mondo fantastico della narrazione, a dare regole chiare che, come sapete, sarà pressoché impossibile infrangere.

Il termine wyrd è collegato con l'antico inglese woerthan, "diventare". Il termine poi si è evoluto (1400 circa) nell'aggettivo medio inglese weird, "fatidico" o "magico" e nell'inglese moderno (1815) weird, "strano" o "bizzarro". Un weirdo (sostantivo) nel linguaggio odierno è un tipo strambo; uno scherzo della natura; un individuo che vive ai margini del gruppo sociale al quale apparterrebbe (i.e. per età anagrafica, interessi, estrazione sociale) per le abitudini insolite. Creep dei Radiohead è un esempio meravigliosamente illuminante in questo senso. Ascoltatela! Cito di seguito il ritornello:

[Chorus]

But I’m a creep. I’m a weirdo

What the hell am I doing here?

I don’t belong here.

Se ogni giorno è come una pagina bianca, è la creatività di ciascuno di noi che avvicina la vita al nostro vero modo di essere. Questa idea della venticinquesima runa guida il mio scrivere. Aprire ogni giorno il quaderno e pensare di riempirne una pagina bianca è un po’ quello che fa ogni scrittore. La runa bianca consiglierà ai personaggi della storia di trasformare le paure in sfide e vederle come possibilità di cambiamento. Un’opportunità per diventare più saggi e ampliare la loro visione delle cose.

Nel Beowulf, poema in inglese antico, si legge:

«Gæð a wyrd swa hio scel!» (il Fato prosegue come vuole!)

A testimonianza della imperscrutabilità di questa runa e del suo impatto che ha nel corso delle vicende narrate, sta il fatto che non esiste. Nessuno l’ha mai vista. Nessuno saprebbe scriverla, e neppure immaginarla. Sarà un evento sconvolgente e traumatico scoprire quali effetti dirompenti avrà nella fortuna della narrazione e, forse, del suo narratore.

A presto,

Alessandro.

 
 
 

Comments


Iscriviti qui per ricevere le notifiche dei miei post

Grazie per esserti iscritto. A presto!

© 2035 by The Book Lover. Powered and secured by Wix

  • Facebook
  • Twitter
bottom of page